domenica 6 febbraio 2011

Il social network : l’era della condivisione




Possiamo dire che ormai la comunicazione di massa ha trasformato – e continua a trasformare – la vita di miliardi di persone, donando la possibilità non solo di accedere all’informazione e al sapere, ma anche di modificarlo, e persino di crearlo e diffonderlo a tutti coloro che vorrebbero essere al corrente. Siamo diventati un po’ dei giornalisti in tempo reale, grazie alla diffusione e portabilità di internet. Mi spiego: oggi si può essere connessi ovunque grazie alla tecnologia mobile, con computer, tablet pc e pure telefonini, che oltre al fatto di avere connessione internet, sono anche dotati di fotocamera e videocamera, potendo permettere la registrazione di dati, con la possibilità di metterli on line subito dopo la registrazione, senza dover aspettare di arrivare a casa, scaricarli, accedere a internet e poi postarli. Grazie ai social network questo succede ogni momento, con persone che condividono parti delle loro vite con amici e compagni in tempo reale. Persino i famosi, come per esempio la coppia Ashton Kutcher e Demi Moore, che non solo è felicemente sposata, ma condivide pezzi della loro vita privata con migliaia di followers su Twitter e twitpic ogni giorno, in una versione moderna di reality show dove i creatori sono i propri partecipanti, che gestiscono il materiale messo on line e lo utilizzano per pubblicizzarsi, per far vedere la loro quotidiana normalità, e in un certo senso anche per rendere partecipi tutti quelli che li seguono. http://latimesblogs.latimes.com/technology/2009/01/demi-moore-twit.html

@aplusk e @mrskutcher sono diventati la prima copia famosa su Twitter, e c’è di più: Ashton Kutcher non solo fu il primo a raggiungere la soglia di un milione di followers su Twitter, ma lo ha fatto prima del canale televisivo CNN! Inoltre lui ha festeggiato l’impresa a casa sua, con sua moglie e qualche amico accanto, e naturalmente, in diretta su internet insieme a migliaia di fan. Il video dell’impresa circola ancora oggi su Youtube. http://www.youtube.com/watch?v=PcZDh8nyGkA

Le cose non si fermano lì; la coppia è costantemente collegata, comunica via Twitter e twitpic: http://socialitelife.com/ashton_kutcher_posts_photo_of_demi_moores_ass_on_Twitter-03-2009

Ashton ha publicato persino delle foto di sua moglie in mutande, iniziando una nuova era di comunicazione on line http://www.youtube.com/watch?v=PEog6HjDskY&feature=related


Oggi lo fanno tutti; nessuno muove un passo senza dirlo su internet. Celebrità pubblicano tutto ciò che gli capita a tiro, e lo fanno anche le persone comuni, incitate da questa febbre di far sapere agli altri ciò che accade nelle nostre vite private. @aplusk e @mrskutcher non sono più d’attualità? Basta guardare la cantante Katty Perry, che si è costruita un’immagine di pin up perfetta e grazie a suo marito, il regista Russell Brand si è ritrovata struccata e appena sveglia su Twitter. La foto non ha durato mezz’ora sulla pagina di Brand, ma è bastato per restarne per sempre in rete, in altri siti.

Twitter infatti è diventato il network delle celebrità per eccellenza. Lì puoi seguire (o, per usare il linguaggio del sito, puoi essere un follower) di chi vuoi, senza distinzioni, senza barriere, senza dover fare richieste di amicizia (come invece accade su facebook o orkut), il che ti rende osservatore e partecipe della vita dei famosi in diretta. Ma è anche possibile collegare gli account, una rete nella rete. Puoi avere Skype, Messenger, Facebook e Twitter collegati, aggiornare e coordinarli insieme.

L’anno scorso sul giornale Times on line, è stata pubblicata una lista dei 50 personaggi più seguiti su Twitter, insieme ad una breve descrizione e una frase del profilo. In questa lista figurano l’attuale presidente americano Barak Obama, la cantante Britney Spears, il rapper Snoopy Dog e lo scrittore Paulo Coelho. Oggi Persino Oprah twitt. http://technology.timesonline.co.uk/tol/news/tech_and_web/article5641893.ece

Non tutto son rose e fiori. Ci sono state anche rotture a causa dei social Network. Si dice che Eva Longoria abbia lasciato Toni Parker dopo aver scoperto la sua relazione con qualcuno conosciuto su facebook. Jim Carrey e Jenny McCarthy hanno comunicato, in twitt separati, che avevano terminato in modo assai civile la loro relazione, che durava da oltre 5 annimentre per Jenniffer Aniston la storia fu un po’ diversa: sembra che lei abbia lasciato John Mayer perché lui aveva moltissimo tempo per i suoi twitt, e invece nessun attimo da dedicare alla scrittura di un messaggio a lei.

Oggi se visiti un blog e lo trovi interessante, puoi pubblicarlo subito sul tuo network. Lo stesso accade per un video su Youtube o anche un articolo su un giornale on line; ripassare informazioni a migliaia di persone è diventato facile e veloce. E non hai bisogno di essere famoso per questo. Ma puoi diventarlo così. Ho un esempio recentissimo: questo sito è nato questa settimana: http://www.givemyiphone.com/, e il proprietario ha già creato una pagina su facebook, nata l’altro ieri: http://www.facebook.com/pages/Give-my-Iphone/157882727596599.





Scommettiamo che in pochissimi giorni lui riuscirà ad attrarre centinaia di persone sulle sua pagine, magari per la semplice curiosità di sapere se Apple gli darà veramente un iPhone?

Ma sfortunatamente non ci sono solo cose simpatiche, carine, divertenti, o strane. Ci sono anche tragedie. In GB una donna di 42 si è suicidata dopo aver lasciato un messaggio sulla sua pagina. E nessuno dei suoi 1042 “amici” è andato a salvarla. http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Esteri/annuncia-suicidio-Facebook/05-01-2011/1-A_000116951.shtml

Ci sono stati casi anche di adolescenti che si sono tolti la vita dopo aver letto commenti denigranti di compagni di scuola. In Inghilterra un’adolescente è finita per tre mesi in riformatorio dopo aver minacciato di morte una sua compagna. http://punto-informatico.it/2696812/PI/News/piccoli-bulli-crescono-facebook.aspx

Infatti sono molti i giovanissimi ad aver accesso a internet, senza supervisione dei genitori. Senza una guida, si trovano esposti ed hanno accesso alle stesse informazioni degli adulti tranne che loro non sono ancora preparati a tutto lo stress che questo può generare; sono catapultati nel mondo degli adulti, dell’informazione istantanea, della estrema libertà di parola. Sono in molti a fare i bulli sui social network, che si vantano pure dei loro misfatti sul mondo virtuale, pensando che non saranno mai presi in considerazione, sentendosi liberi di essere cattivi ragazzi; forse non si aspettano di essere scoperti, e di dover poi affrontare anche una punizione che non ha nulla di virtuale. E di storie così ce ne sono a dozzine. http://www.opsonline.it/forum/psicologia-3d/da-facebook-al-carcere-storia-di-tre-bulli-torinesi-102371.html

Se prima si limitavano a mettere la testa dei compagni nel water del bagno della scuola o a fregarli i soldi della merenda, adesso oltre a questo, li deridono pubblicamente in rete, esponendoli al ridicolo non più davanti ad una parte della scuola, ma piuttosto dinanzi all’intero network. Persino i docenti sono diventati vittime dei giovani; non c’è più nessun rispetto.

Non posso lasciar di menzionare che i social network diventano vere e proprie droghe. Secondo i dati contenuti nel dossier “Bambini e adolescenti: un quadro degli ultimi 10 anni” presentato da Eurispes e Telefono Azzurro, l’uso di Internet tra i bambini è passato negli ultimi quattro anni dal 39,2% al 48,2%, mentre per gli adolescenti i numeri sono di gran lunga superiori. Nel 2009 ben il 71,1% degli adolescenti ha un profilo personale su Facebook, che rappresenta la rete sociale più diffusa e frequentata nel mondo

I social network, secondo alcuni psicologi e psichiatri sono diventati delle vere e proprie droghe tanto che sono decine gli utenti malati di Facebook che attualmente, per un uso eccessivo dell’invenzione dell’ex studente di Harvard, sono in cura presso centri specializzati. Negli Stati Uniti è sempre maggiore il numero di giovani che si consapevolizza della loro dipendenza di questi social network; intervistati dal New York Times molti raccontano di aver rinunciato volontariamente a Facebook, e altri sono iscritti a gruppi di sostegno che aiutano nella discussione.


Sono molte le pagine che avvertono dei rischi di dipendenza di questi social network. Ci sono persone che non riescono a sconnettersi per paura di perdersi qualcosa di importante, l’ultima novità, l’ultimo scandalo.

http://www.blonet.it/2010/11/242/facebook-puo-creare-dipendenza-nei-giovani-anche-seria/

In un mondo dove la protezione della privacy era diventata una preoccupazione gigantesca, i social network hanno messo a repentaglio, con tutte queste persone che pubblicano spontaneamente cosa fanno, dove stano e con chi in tempo reale. Con l’aumento delle vendite degli smartphone in Italia (15 milioni in più nel solo primo trimestre del 2010) viene da chiedersi se non ci stiamo piano piano avviandoci verso lo scenario apocalittico immaginato nel cartone animato Wall-E. Speriamo di no.


Paula de Oliveira

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